Gente di Facili Costumi

Andato in scena per la prima volta nel 1988,con lo stesso Nino Manfredi nei panni del protagonista, questo testo è considerato ancora oggi uno dei più eclatanti apparso sulle scene teatrali italiane negli ultimi decenni.
“Gente di facili costumi è una divertente commedia a due personaggi, Ugo e Anna, con l’aggiunta della voce telefonica di un becero produttore napoletano, il tutto ambientato in un abuso edilizio, l’appartamento dove vive Anna, ricavato nell’approssimativo locale di terrazza condominiale.

Ugo è un intellettuale scapolo sui sessant’anni; o meglio, uno scrittore fallito che sopravvive scrivendo cose che non gli piacciono per il cinema e la televisione; mentre Anna è una giovane prostituta siciliana, del tutto non istruita, ma che sogna un futuro migliore tra le giostre di un Luna Park. Due mondi opposti, che si incontrano per uno screzio tra vicini: Anna, rumorosa e distratta, rincasa tutte le notti facendo un gran fracasso e accendendo un mangiadischi, che suona a tutto volume Rumore della Carrà; e Ugo, che abita al piano di sotto e non riesce a chiudere occhio, sale sulla terrazza del condominio, per protestare con lei. È l’incontro-scontro tra due pianeti che orbitano molto distanti, ma che il destino devia mettendoli sulla stessa traiettoria, facendo esplodere tra loro un rapporto tenero e singolare, che alla fine farà scoprire a ciascuno di loro le qualità più nascoste dell’altro. Una divertente lezione di vita dove alla fine è la persona più semplice e meno colta che insegna all’intellettuale come si vive”.
(Luca Manfredi)

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