Per la quinta mostra personale in galleria, Fabrizio Prevedello presenta un corpo di opere inedite che, estendendo l’abituale approccio dell’artista, pongono alcune riflessioni sulla scultura e sui modi in cui viene realizzata.
Per Classica, questo il titolo della mostra, Prevedello ha infatti introdotto nel proprio repertorio una dimensione marcatamente performativa: le opere presentate nel primo dei due ambienti che compongono la galleria sono il frutto di una “danza” che l’artista ha compiuto abbracciando una scultura-compasso e solcando con i propri passi delle superfici in bitume. I segni di colore chiaro su fondo scuro sono la traccia di questa azione: linee astratte, incerte e frastagliate, in cui il linguaggio scultoreo, caro a Prevedello, trova un inatteso sodalizio con la performance e persino la pittura. In questo senso, il titolo, Classica, rimanda ai passi di danza compiuti dall’artista per realizzare questo nuovo ciclo di opere, stretto in un abbraccio carnale e insieme romantico con la scultura.
La mostra, a cura di Saverio Verini (anche autore del testo di presentazione), vede nella seconda stanza della galleria la presenza di opere più vicine al linguaggio che caratterizza la produzione di Prevedello: sculture ancorate a parete che incarnano il paesaggio della Versilia, tra frammenti di pietre e materiali industriali ai quali l’artista dona una grazia inaspettata.