IN MOSTRA A CASTRIGNANO DE’ GRECI
GLI ARTISTI INTERNAZIONALI
JENNY HOLZER, DAVID HORVITZ, MARTINE SYMS, LU YANG E LUCIA VERONESI
KORA / Palazzo Baronale De Gualtieriis /Via Vittorio Emanuele 19
Borgo del Contemporaneo – Castrignano de’Greci (Le)
Continuano le attività all’interno di KORA, luogo di produzione e ricerca del multidisciplinare del contemporaneo, guidato da Paolo Mele con la direzione artistica di Claudio Zecchi. Dopo aver fatto tappa in diverse città europee, il progetto vincitore della dodicesima edizione dell’Italian Council “La desinenza estinta” di Lucia Veronesi arriva a Castrignano de’ Greci e conclude un ciclo di mostre nazionali e internazionali di diffusione del progetto tra il MOCA London (UK), The Hannah Ryggen Centre, Ørlandet Kultursenter (Norvegia) e Ca’ Pesaro Galleria Internazionale d’Arte Moderna (Venezia). Il progetto, curato da Paolo Mele e Claudio Zecchi, intende affrontare una riflessione sul rapporto tra la storia della scienza nelle sue declinazioni al femminile, le implicazioni socio-politiche, la botanica e l’estinzione del linguaggio. Negli spazi espositivi di Kora, un audio composto da due tracce sonore dialoga con il grande arazzo della mostra La desinenza estinta di Lucia Veronesi, creando una quarta dimensione immersiva. Entrambi gli elementi, l’audio e l’arazzo, sono atti di riflessione sulla cancellazione culturale, sulla perdita delle lingue indigene e dei principi medici ad esse associate. Queste si trasformano nell’audio in tonalità sempre più astratte e non riconoscibili confondendosi con i suoni di una foresta notturna che le trattiene sospese.
Ancora, a racchiudere importanti nomi dello scenario artistico è Play Dead!, la mostra a cura di Like a Little disaster, il collettivo nomade nato nel 2014 con sede operativa a Polignano a Mare. Play Dead! prova a indagare il concetto di fine (e il suo opposto, l’inizio, il nuovo inizio. L’alfa e l’omega). All’interno di una maglia interlacciata e agentica il progetto mette a confronto differenti punti di vista, cellule dove poter esperienziare le reciproche connessioni tra biotico e abiotico, tra vita cibernetica e morte fisica, tra tangibilità dei limiti fisici e l’illusorietà di uno scroll eterno. Satelliti attraverso i quali riflettere sulla minaccia della dis-astro globale, sul suicidio collettivo e il desiderio di resurrezione o sul senso di ombra perturbante dal futuro. Le opere iniziali, scompariranno nel corso del tempo per lasciare spazio a reincarnazioni virulente e espansive da parte di altri artisti. Il titolo Play Dead! (da intendersi anche come “fingiti morto!”) fa riferimento alla morte apparente; un comportamento attraverso il quale gli animali così come alcuni funghi o le piante “fingono” di essere morti. Si tratta di uno stato di immobilità innescato da un atto traumatico, predatorio, difensivo o riproduttivo e può essere osservato in una vasta gamma di animali, dagli insetti e crostacei ai mammiferi, uccelli, rettili, anfibi e pesci e, naturalmente, negli esseri umani. Gli artisti in mostra: Jenny Holzer, David Horvitz, Martine Syms, Lu Yang.
Le mostre presenti nelle sale di KORA si aggiungono alla mostra diffusa Questo (non) è un Museo che pongono Castrignano de’ Greci al centro del panorama artistico contemporaneo pugliese e del Sud. Il progetto espositivo intende proseguire una linea di ricerca decennale su pratiche e metodologie sperimentali, artistiche e istituzionali, provando a costruire nuove sensibilità e possibili forme di narrazione e coinvolgimento di un territorio. Questo (non) è un museo, a cura di Paolo Mele e Claudio Zecchi, parte da una collezione già esistente, quella di Ramdom e oggi patrimonio di Kora, le cui opere sono nate, per la maggior parte, da processi, contesti e ambiti di ricerca molto specifici. Riproporle tanto in una nuova veste, quanto in altre aree geografiche, o luoghi, significa provare ad indagarne e ampliarne i significati. A queste si affiancheranno nuove produzioni che popoleranno Castrignano de’ Greci nel corso dei prossimi anni. Il progetto, che durerà almeno sino a giugno 2026, è il tentativo di misurarsi e rimettere in discussione i limiti o il potenziale di un’istituzione culturale, quella museale nel caso specifico, interrogandosi sulla sua funzione, sulla sua pratica e sulla sua capacità di agire in un territorio creando nuovi immaginari. Un tentativo (sebbene non del tutto nuovo) di natura metodologica per provare a trovare al di fuori di KORA, nuovi spazi di sperimentazione fuori dal controllo e di messa in discussione dell’istituzione stessa. Infatti tra i luoghi coinvolti nell’itinerario artistico spazi che vanno dal pubblico al privato, sintesi del fare comunità tra cui Simonsohn’s Bar, Caseificio del Sole, Long Island cafè, Istituto Comprensivo Statale Corigliano d’Otranto-Melpignano-Castrignano de’ Greci, Kalo Fai, Bar Papermoon, Bar di KORA che ospitano i lavori di Elena Bellantoni, Carlos Casas, Lia Cecchin, Luigi Coppola, Romina De Novellis, Marcello Nitti, Matteo Pizzolante, Theodoulos Polyviou e Alfatih, e un Murale collettivo frutto di un workshop di arte pubblica coordinato dal duo Bianco Valente nel 2021.
Entrano, infine, a far parte del progetto le opere di Matteo Nasini, una serie di bassorilievi installati in diversi punti del paese fin dentro KORA, Muna Mussie con l’opera Channo installata presso la ex scuola Don Gnocchi e Niccolò Andreatta con un intervento realizzato presso il Parco delle Pozzelle.
La mostra Play Dead! rientra nel progetto “Borgo del Contemporaneo”, finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU, in linea con quella che è la visione di Kora che si conferma luogo di produzione e ricerca multidisciplinare sul contemporaneo, tra i più importanti del sud d’Italia.
Orari di apertura delle mostre
gio-ven dalle 11 alle 18
sab-dom dalle 18 alle 22
Ingresso gratuito
Info: [email protected] – 366 319 9532
Itinerario Questo (non) è un museo: t.ly/wVlJ0