MOLTO SUGO è una mostra itinerante, un evento originale, un progetto artistico unico nel suo genere: dopo il grande successo di pubblico a Lecce e Milano, l’esposizione fa tappa a Roma dove, dal 20 dicembre 2024 al 20 gennaio 2025, sarà ospitata presso il prestigioso Palazzo WeGil con il Patrocinio della Regione Lazio. La rassegna verrà inaugurata venerdì 20 dicembre, dalle ore 18.00, e sarà aperta al pubblico dal lunedì alla domenica, dalle 10.00 alle 19.00, ad ingresso libero.
Molto Sugo significa molto da esprimere e senza dubbio la Pupazza – artista eclettica, visionaria e decisamente vulcanica – ha molto da raccontare, infatti la sua creatività zampilla su ogni supporto, proprio come il pomodoro quando bolle in pentola. Il visitatore sarà coinvolto in prima persona nelle installazioni studiate ad hoc per l’evento, riflesso di un’anima giocosa, che ama divertirsi e divertire: bottiglie di sugo personalizzate e finte pozzanghere di pomodoro sul pavimento sono solo alcune delle invenzioni che cattureranno l’attenzione del pubblico.
In mostra i lavori della pittrice realizzati ad acrilico e bomboletta su tavola e carta, gli oggetti di design e arredo personalizzati, lo shop con oggettistica e abbigliamento, tutto brandizzato la Pupazza. Sarà presente, inoltre, l’interessante catalogo Molto Sugo – curato da Daniela Del Moro – che racconta il percorso artistico della street artist con curiosità inedite e un ricco apparato iconografico, e la prima raccolta di poesie dell’artista – pubblicata da Sensoinverso Edizioni – stravaganti come solo i suoi quadri e murales sanno essere.
In aggiunta per i più piccoli, l’artista – nota anche per aver dipinto il palco della Notte della Taranta nell’edizione del 2016 – farà conoscere al pubblico dei giovanissimi la prima puntata del cartoon “la Pupazza non è pazza”, con protagonista una buffa pupazzetta che trasforma il mondo grazie al suo occhio magico.
La pittrice salentina, il cui simbolo è un occhio nero allungato e magnetico, è nota in tutta Europa – e non solo – grazie ai suoi murales e agli interventi di arte pubblica, i cui soggetti, allegri e spiazzanti, hanno strappato un sorriso ai passanti di tutte le lingue. Questo perché la sua arte è universale, parla a tutti e vuole essere di tutti. “La mia arte è Pop, anzi Pup!” sintetizza con ironia. E l’ironia è centrale nel mondo de la Pupazza, basti leggere i titoli delle opere: Asciutta pasta, Olive incazzate nere, Prosciutto innamorato cotto. E ancora, il frigo dipinto dall’artista diventa Io me ne frigo e il letto con su dipinto un angelo diventa l’Angio-letto.
La Pupazza garantisce sempre una scorpacciata di fantasia.
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Molto Sugo. La Pupazza a Roma
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