Comunicato stampa – Nola, 28 Febbraio 2025
GALLERIA MUSEOPOSSIBILE
“Officina per le arti contemporanee e lo spettacolo”
Presenta
SPAESAMENTO | Luoghi dell’immaginario
a cura di Costabile Guariglia
dal 28 febbraio al 28 marzo 2025
“Le attività umane s’iscrivono a poco a poco nel paesaggio in modo che ogni roccia, ogni grande albero, ogni corso d’acqua o stagno diviene con il tempo un luogo familiare. Il passaggio attraverso il paesaggio prende cosi per l’uomo carattere biografico che richiama alla memoria le tracce di attività e avvenimenti passati. Tutti i siti e i paesaggi fanno parte della temporalità sociale individuale della memoria.
Samuel Taylor Coleridge
Se lo spaesamento è ancora oggi un atto di abbandono da un luogo ad altri luoghi, dai piccoli borghi alle grandi città, allora diviene necessario per tutti noi interrogarci e intraprendere un percorso di analisi e di riflessione sulla memoria del tempo e delle conoscenze passate di coloro che hanno lasciato tracce ripercorribili nelle quale potersi orientare e identificarsi.
In ogni periodo storico ci sono delle grandi problematiche. Nel nostro tempo pare esserci un errore immaginativo da parte dell’uomo, emersa in un sempre più disallineamento tra obbiettivi e scelte da perseguire.
L’artista che si inoltra nelle tematiche dello spaesamento non cerca di capire o comprendere quale sia il modo giusto di pensare o parlare, manifesta il suo atto creativo con segnali profetici. Egli diventa il visionario di questo tempo dove tutto si modifica e tutto cambia velocemente, forse irrimediabilmente senza un punto di ritorno. L’artista non è nostalgico di un tempo passato: affronta lo spaesamento come un atto di cambiamento, partendo da tracce lasciate da comunità che hanno orientato e dato punti di riferimento ad ogni essere umano. Oggi, nell’irresistibile diffusione dell’ideale globalizzante che scuote le fondamenta dei grandi capitali di una società agglomerata e appiattita, troviamo delle piccole comunità, gruppi di persone con interessi comuni, soggetti diversi che vanno dall’artista, al poeta, dall’antropologo al filosofo che nutrono sensibilità e interesse verso luoghi dimenticati, verso lo spaesamento e sembrano orientarsi nella direzione di una comunità condivisa. La disinformazione attuata dal sistema avviene attraverso il “controllo sociale e la strategia della distrazione che consiste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élite politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o dell’inondazione di continue distrazioni e di informazioni insignificanti”. (Noam Chomsky, Media e potere, Bepress 2014).
Ad aprire il percorso sono gli artisti invitati alla mostra con modus operandi molto diversi, ognuno con il proprio linguaggio e stile. Gli artisti tracciano e segnano una svolta sistematica sulla poetica dello spaesamento spaziando dalla pittura astratta segnica al simbolico, passando per il figurativo e l’installazione.
Helen Broms Sandberg (Stoccolma, 1961) compone Folds/Notebooks, una serie di lavori che include fotografie e testi montati su libri riciclati, sono appunti di viaggio sul diario con cui ha lavorato fin dagli anni Novanta. Si tratta di una ricerca continua sull’interazione tra parole e immagini, evitando qualsiasi tipo di illustrazione o interpretazione tra i due. Per la galleria Museopossibile di Nola presenta un installazione site specific, (parte del progetto Folds Notebooks) ispirata al filosofo Giordano Bruno.
Anna Crescenzi (Sarno, 1952) presenta due opere: la prima è un video dove traccia una nota autobiografica dal titolo “Odor Mundi” che rilegge la vita e le opere e il forte legame che, negli anni, si è andato rinsaldando fra l’artista e la sua terra d’origine; la seconda è l’installazione “La forza della fragilità” dove dialogano due elementi in contrapposizione tra loro: dall’ oggetto tridimensionale materico all’opera piana montata lungo la parete, un intrigo di segni e simboli, che ci riporta alla memoria la lunga e laboriosa tessitura della ragnatela.
Giuseppe Di Lorenzo (Ogliastro Cilento, 1952) tra le molte esperienze prima come artista e poi come docente tra l’accademia di Milano, Catanzaro, e ultimamente a Roma, guarda con molto attenzione il suo luogo di origine, analizza e riflette nei particolari il genius loci, elabora opere pittoriche materiche con cui rilegge le figure mitologiche in modo controverso e sistematico, attraverso una prefigurazione astratta e segnica dell’antica città di Paestum nella magna grecia.
Pietro Maietta (Capodrise, Caserta 1970). Le sculture dell’artista sono lavori duttili, plasmati con cura, realizzati con minuziosa precisione. “Il lavoro è anche occasione per raccontare quanto la manifestazione della morbidità in scultura sia il riflesso di una necessità espressiva del territorio casertano. Le “solide” rovine della provincia di Caserta non costituiscono ciò che sopravvive di opere prodotte da culture del passato in via di decomposizione, ma opere a sé, di una forma completamente nuova e diversa, la cui prestazione consiste nel permettere all’osservatore la percezione di un diverso rapporto fra le forze naturali e quelle dell’agire umano”.
Fabio Mariani (Roma, 1980). Nella raffinata ricerca legato ai luoghi dell’infanzia ha scelto di ricostruire forme astratte che si dilagano nello spazio della tela attraverso l’utilizzo di colori ferro-gallica (realizzati direttamente dall’artista) inchiostri preparati con acido tannico, acido gallico per realizzare parte delle opere dal forte impatto visivo. Una ricerca da buon alchimista elaborata in quelle fasi dell’operato artistico che oggi sono dimenticate.
Arianna Matta (Roma, 1979) una pittura tra neofigurativo e astratto che rappresenta il suo personalissimo modo di raccontare la realtà contemporanea. L’artista interviene con diversi strumenti per creare, usando la metafora di Zygmunt Bauman, una visione “liquida” del mondo, in cui viene a mancare ogni punto di riferimento e tutto si dissolve in una sorta di instabilità. La sua pittura impetuosa, fatta di luce e colore, scompone i luoghi e gli oggetti in piani multipli, innescando interferenze che destabilizzano lo sguardo.
Antonio Sammartano (Erice, Trapani 1967) si muove sulle grandi tele con un astrattismo informale dove ci fa toccare la densa fisicità della materia pittorica restituendoci un corpus che non può guardare senza speranza. La pittura è una disciplina che non può essere fissata in un momento della sua creazione e il cui movimento non vuole essere nascosto ma, anzi, espresso nella forma, nel soggetto e con il colore.
Sammartano vuole che l’osservatore segua la traccia di un percorso realizzativo, percorrendo spazialmente e temporalmente la tela, lasciando ininterrotte le geometrie o i percorsi generati dal pennello. Il colore è sempre in trasformazione seguendo i pensieri che l’osservatore è invitato a perseguire in una personale genesi interiore.
C.G.
INFORMAZIONI MOSTRA
Titolo: SPAESAMENTO
Curatore: Costabile Guariglia
Galleria Museopossibile: Ex Scuderie del Seminario Vescovile di Nola – via della Repubblica, 36 Nola Na)
Inaugurazione mostra: 28 febbraio ore 18.00
Durata mostra: 28 febbraio – 28 marzo 2025
Orari apertura:
– lunedì 10.30/13.00 -17.00/18.00
– mercoledì 10.30/13.00 – 17.00/18.00
– venerdì 10.30/13.00 – 18.00/20.30
– sabato 10.00/12.300
Ingresso: GRATUITO
ORGANIZZAZIONE E CONTATTI
MUSEOPOSSIBILE | Officina per le arti contemporanee lo spettacolo
Presidente: Vladimiro Capasso
Direttore: Costabile Guariglia | Gaetano Romano
Consiglieri e coordinamento: Filomena Santorelli I Nicola Velotti
Fotografia: Ferdinando Russo
Progettazione e allestimenti: Museopossibile
CONTATTI PER LA STAMPA
Naida s.r.l di Vladimiro Capasso 3515247484
Ufficio Stampa: [email protected]
Indirizzo di posta elettronica certificata: [email protected]