STYLUS PHANTASTICUS

“Meisterschuler” Un giovane Johann Sebastian Bach che percorre a piedi più di 400 km, da Arnstadt, dov’era organista della Bonifatiuskerk, a Lubecca per ascoltare gli Abendmusiken (concerti serali) del celebre, ormai anziano, organista e compositore Dietrich Buxtehude, è l’immagine che ispira il nostro programma. Il viaggio a Lubecca, dove rimase quattro mesi, fu molto importante per l’allora ventenne Bach che al ritorno fu severamente punito perché si era allontanato dai suoi doveri ben oltre il periodo accordatogli. “Dopo questo lungo viaggio poteva suonare sorprendenti variazioni sui corali e le combinava con armonie sconosciute che confondevano i fedeli” ammettevano, però, quegli stessi suoi superiori che l’avevano castigato. Bach è forse il vero erede stilistico di Buxtehude, una voce unica che parla una lingua cosmopolita, anche se a prendere esempio da lui vi furono anche altre personalità importanti come George Frideric Handel o Georg Philipp Teleman. Buxtehude, danese di nascita, nella sua vita incontrò molti stili musicali diversi da cui trasse ispirazione: da quello italiano (di cui adottò nelle sue sonate lo stile concertante) e dei virginalisti inglesi (Lubecca, città anseatica, coltivava con l’Inghilterra importanti scambi), alla musica prodotta dalla cultura protestante (i corali, da lui rivisitati e variati), la sua musica è piena d’invenzione, di poesia.

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