CANTO D’AMORE ALLA FOLLIA – SALA ASSOLI, NAPOLI

In scena due figure ossessionate da subbugli visionari, caricature di sofferenza e inconsapevole ilarità. Una coppia paradossale, forse coatta, per l’assurdità delle manie che le imprigiona. Due figure perseguitate da continui turbamenti e scatti d’umore, a partire dal fastidio e dal piacere erotico e carnale che si danno, immaginando improbabili rivolte, nella vertigine di un delirio a due. Forse una coppia di fuoriusciti da qualche luogo di cura, o da uno dei tanti zoo nascosti nelle periferie umane di questo mondo. Garzella e Mainetti svolgono da decenni una ricerca sulla relazione tra teatro e follia in contesti di cura e marginalità sociale: comunità terapeutiche, centri diurni, case famiglia, quartieri e centri sociali. L’opera nasce dai vissuti raccolti in questa esperienza, attraversati dal sentire personale dei protagonisti e dall’esperienza di alterità che Garzella ha vissuto e vive sulla propria pelle fin dalla nascita. Inoltre Garzella insegna come docente esterno di teatro e relazioni interpersonali in contesti di marginalità e disagio presso la Clinica Psichiatrica dell’Università di Pisa. La compagnia è riconosciuta come organismo di primario interesse nazionale dal Mic nell’ambito del teatro di inclusione sociale.

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