OTTANTANOVE
drammaturgia e regia Elvira Frosini e Daniele Timpano
collaborazione artistica David Lescot
con Marco Cavalcoli, Elvira Frosini, Daniele Timpano
1789: la Rivoluzione esplode in Francia, dilaga in tutta Europa e segna indelebilmente il mondo in cui tuttora viviamo. Ma che cosa ne rimane, a 230 anni di distanza? Elvira Frosini e Daniele Timpano – affiancati in scena da Marco Cavalcoli –, con la loro scrittura affilata e spietatamente ironica, scandagliano l’apparato culturale occidentale, per arrivare a smascherare tutte le sue retoriche e i suoi miti fondativi. Passato e presente, storia francese e storia italiana, modernità e postmodernità si sovrappongono in questo lavoro vincitore della Menzione Speciale “Franco Quadri” nell’ambito del Premio Riccione 2019 e del Premio Ubu 2022 come Miglior nuovo testo italiano, all’interno di un percorso volto a mettere in crisi le nostre vite “democratiche” e l’immaginario legato al concetto di rivoluzione. È ancora oggi possibile una rivoluzione? E in che modo?
«Ottantanove non vuole raccontare una storia, o la Storia, ma immergersi in un mito fondativo, nei materiali culturali che lo hanno prodotto e che questo ha prodotto a sua volta – spiegano Frosini/Timpano –. Il nostro è uno sguardo da italiani, da cuginetti d’oltralpe, lo sguardo dei parenti poveri, meno evoluti, da liberare e civilizzare. La Rivoluzione francese non l’abbiamo fatta noi. Anzi. L’abbiamo in parte subita. Ma il nostro è anche uno sguardo da europei occidentali, perché, nonostante tutto, siamo gli eredi della Rivoluzione. Le nostre democrazie, l’Europa di oggi, tutto il mondo in cui viviamo è stato fondato allora.»