Un incubo ad occhi aperti, dal quale si fatica a risvegliarsi.
L’attesa di un piacere, rinviato all’infinito, l’attesa di un dolore intenso, l’ansia di una metamorfosi che non avverrà mai, si fa soltanto esperienza di un fondo che esige, ossessivamente,
di rivelare il senza-fondo.
Ciò che conta per l’io-masochista è rendere tangibile la crudeltà del proprio ideale, l’eros politico, rendere visibile l’atto autolesionista, come regola e contratto del gioco.
Ma non così perverso come il gioco della Legge e della morale che lo proibisce.
Un’economia a perdere.
Schivare il potere del padre, schivare il potere della madre.
Quel che resta dell’analisi è l’impatto di un’onda contro uno scoglio.
Masochista è la regia.
*Ingresso* :
10 euro
7 euro (ridotto studenti)
*Posti limitati*
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